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Dopo un’avventura fresca di stampa, passiamo a una pubblicata quasi 90 anni ma sempre con il nostro detective belga del cuore come protagonista: il Natale di Poirot.
L'autrice
Di Agatha Christie ho parlato varie volte e davvero non ha bisogno di presentazioni, ma vi copio comunque la biografia che avevo incluso nel post di Halloween, che trovate qua.
Nata a Torquay, in Devon, nel 1890, è stata una scrittrice molto prolifica, con oltre 60 romanzi gialli, 14 raccolte di racconti, e vari testi per il teatro. Credetemi, cercare di avere tutti i suoi libri è un’impresa, ma ci sto lavorando!
Ha scritto anche altri libri, in particolare sei romanzi spesso classificati come romance che scrisse sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott.
Dopo un matrimonio breve e infelice con Archibald Christie, da cui prese il cognome, si sposò con l’archeologo Max Mallowan. I viaggi fatti con il marito durante le spedizioni archeologiche sono stati un’ispirazione per vari libri gialli ma anche per un libro di viaggio, Viaggiare è il mio peccato.
Tra i personaggi più famosi di Agatha Christie ci sono sicuramente Hercule Poirot e Miss Marple, ma non sono gli unici detective creati dalla regina del gialli. Altri sono Tommy e Tuppence, che appaiono in cinque libri, e il sovrintendente Battle, presente in quattro romanzi.
Il libro
Il Natale di Poirot è stato pubblicato in inglese nel 1938 e la prima traduzione italiana credo sia di Enrico Piceni per Mondadori, mentre la più diffusa al momento credo sia ancora quella di Oriella Bobba.
La storia è in perfetto stile Christie, con riunioni familiari, vecchi uomini d’affari che si sono arricchiti nelle colonie, eredità contestate e Poirot che finisce sempre nel bel mezzo di un delitto, per di più un enigma della camera chiusa nella più classica tradizione dei gialli.
Simeon Lee è un ricco uomo d’affari che ha fatto fortuna in Sudafrica. È ormai vecchio e invalido e abita a Gorston Hall insieme al figlio Alfred e alla nuora Lydia, al fedele maggiordomo Tressilian e al segretario Horbury. Lee è famoso per essere un uomo crudele che si diverte a punzecchiare chi lo circonda, ben conscio del proprio potere
Per Natale ha deciso di riunire tutta la famiglia e ha invitato i familiari più diretti. Tra questi ci sono il figlio George, parlamentare eletto molto attaccato ai soldi, e sua moglie Magdalene; il figlio David, artista di poco successo, e la moglie Hilda; la nipote Pilar, unica figlia della defunta Jennifer Lee; e persino Harry, l’altro figlio che è andato via di casa vent’anni prima e non ha avuto alcun contatto con la famiglia per anni. A questi si aggiunge Stephen Farr, il figlio del vecchio socio sudafricano di Simeon Lee, appena arrivato in Inghilterra.
Come ci si può aspettare, tra i vari fratelli non corre buon sangue, ma cercano tutti di far buon viso a cattivo gioco per l’eredità che credono vicina. Ma Lee decide di scuotere gli animi e di annunciare a tutti che cambierà il testamento appena dopo le feste. Purtroppo, però, non farà in tempo a fare alcun cambio perché morirà alla vigilia di Natale.
Poirot è in compagnia del commissario quando questo viene chiamato per assistere alle indagini e si unirà a lui per risolvere questo caso di apparente suicidio che ha confuso l’ispettore presente.
Cosa ne penso
Come tutti i misteri della camera chiusa, lo trovo un po’ forzato, over the top, come direbbero gli inglesi, ma devo riconoscere che la soluzione è davvero brillante e che mi ha tenuto in dubbio fino alla fine. Se volete una lettura a tema natalizio che non vi deluda, con questa andate sul sicuro. E poi potete farla seguire dal racconto Il caso del dolce di Natale per completare la serie.
E voi l’avete letto? Lasciatemi un commento!