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Oggi vi presento uno dei gialli natalizi più freschi di stampa: Omicidio di Natale per Hercule Poirot, di Sophie Hannah.
L'autrice
Sophie Hannah è una scrittrice di gialli di successo e uno dei suoi libri è anche stato adattato per la TV. È inglese e abita a Cambridge dove, oltre a scrivere, ha anche co-fondato un progetto di mentorato per scrittori che si chiama Dream Author Coaching.
Dal 2014, sta anche pubblicando le nuove avventure di Poirot dopo essere stata scelta dagli eredi di Agatha Christie per continuare le avventure del detective belga. Ha già pubblicato cinque libri nella serie.
Se volete saperne di più, su di lei in generale, ecco il link al suo sito.
Il libro
Omicidio di Natale per Hercule Poirot è il quinto libro di Sophie Hannah con protagonista Poirot ed è stato pubblicato nel Regno Unito a ottobre di quest’anno. In Italia, è edito da Mondadori nella traduzione di Alessandra Petrelli.
Se non avete ancora letto le nuove avventure di Poirot dalla penna di Sophie Hannah, vi do qualche dato veloce per spiegarvi le differenze. Il primo è che le storie si incastrano in periodi in cui non ci sono altri libri di Christie che parlano del detective belga, a partire dal primo libro, ambientato nel 1929. Riempiono quindi dei vuoti in cui non sapevamo cosa Poirot avesse fatto di preciso.
Un’altra differenza è che chi fa da spalla a Poirot è un personaggio nuovo, l’ispettore di Scotland Yard Edward Catchpool, che è anche il narratore che ci racconta le storie, un po’ come faceva Hastings. La scelta di un nuovo aiutante e narratore è stata spiegata da Sophie Hannah per giustificare il cambio di stile inevitabile che si trova nelle storie scritte da lei. Una grande differenza con Hastings è probabilmente il fatto che Poirot ritiene Catchpool intelligente e capace di risolvere i casi, e lo tratta quasi come fosse un allievo a cui sta insegnando a ragionare e a diventare infallibile come lui. Hastings, invece, era un ottimo amico ma non è mai stato descritto come brillante nel risolvere i casi.
Io ho letto anche i libri precedenti, tranne il quarto, e vi posso dire che sono abbastanza indipendenti e non dovete leggerli in ordine. Ho saltato il quarto, per ora, semplicemente perché ho approfittato del fatto che a novembre quello appena pubblicato fosse in offerta in formato digitale. Tra l’altro, grazie a questa offerta ho anche scoperto dei siti alternativi dove comprare e-book se anche voi volete evitare i grandi nomi. In questo caso, ho comprato la mia copia su eBooks.com
Ma torniamo al libro. In questa quinta avventura, pochi giorni prima di Natale Poirot e Catchpool si vedono trascinati in Norfolk dalla madre dell’ispettore. I due amici avevano già in programma di trascorrere le feste a casa di Poirot a Londra, ma un omicidio ancora irrisolto e la minaccia di un secondo delitto convincono il nostro segugio a partire il 19 dicembre.
Cynthia Catchpool, la madre di Edward, invita i due a casa della sua amica, Vivienne Laurier, che teme che il marito venga ucciso. Nei piani della signora Catchpool, i due investigatori trascorreranno tutte le feste nella villa della famiglia Laurier, Frellingsloe House, ma Poirot ha in programma di far luce sul mistero in pochi giorni e di tornare a Londra prima della Vigilia di Natale.
Il problema, come presentato da Cynthia Catchpool, è che pochi mesi prima un uomo adorato da tutti, Stanley Niven, è stato ucciso in una clinica proprio mentre gran parte della famiglia Laurier si trovava nella stanza accanto. Arnold Laurier, infatti, è un malato terminale e la famiglia stava controllando la stanza in cui lui si sarebbe trasferito nel nuovo anno.
Arnold Laurier è un appassionato di gialli e un grande ammiratore di Poirot, quindi non vede l’ora di trasferirsi per poter indagare e risolvere il caso di Stanley Niven visto che la polizia non ha ancora arrestato nessuno. Sua moglie Vivienne, però, è terrorizzata all’idea di lasciarlo andare, perché crede che anche Arnold verrà ucciso. La soluzione migliore per tutti sembra quindi quella di invitare Poirot per fargli risolvere il caso prima che Arnold si trasferisca venga ammesso nella clinica.
Riuscirà Poirot a risolvere il caso e a tornare a Londra in tempo per trascorrere le feste a Whitehaven Mansions? Dovrete scoprirlo leggendo il libro, non voglio rovinarvi il finale!
Cosa ne penso
Credo che queste nuove avventure di Poirot siano davvero belle e abbiano poco da invidiare a quelle scritte da Agatha Christie. Riconosco che lo stile è diverso e che un po’ mi mancano Hasting e Japp, ma Poirot è davvero ripreso in modo fedele e non delude.
Se dovessi trovare dei punti da criticare, forse uno sarebbe che, senza riuscire a spiegare esattamente perché, questi libri mi sembrano un po’ più cupi di quelli di Agatha Christie, ma è una sensazione velata piuttosto che qualcosa che posso spiegare chiaramente. E l’altro aspetto è che si respira molto meno l’aria degli anni Venti e Trenta; non voglio dire che i libri includano degli anacronismi o abbiano qualcosa che stoni, solo che le descrizioni del periodo, che erano spesso molto ricche in Christie, sono più assenti nei libri di Hannah.
E voi, l’avete letto? Lasciatemi un commento!