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La Pasqua nel Regno Unito

29/03/2021 15:57

Emma

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La Pasqua nel Regno Unito

Vi presento le tradizioni inglesi per il periodo pasquale, alcune simili a quelle italiane e altre completamente diverse.

Le tradizioni inglesi per il periodo pasquale

Cari lettori,

 

Oggi vi ripropongo un post dagli archivi rivisto e aggiornato per parlarvi delle tradizioni inglesi legate alla Pasqua. Come sempre, vi parlerò anche di dolci e so che qualcuno tra voi è già pronto a provare le ricette.

 

Ma iniziamo con un po’ di terminologia. Sicuramente conoscete già alcuni dei nomi dei festivi che ho citato in un post precedente, per esempio Good Friday (venerdì santo) e Easter Monday (il lunedì dell’Angelo o Pasquetta). Altri nomi, però, sono meno usati, per esempio quello del giovedì santo, Maundy Thursday. La parola maundy si riferisce alla lavanda dei piedi e dà il nome al giorno ma anche a una tradizione particolare, quella del Royal Maundy, iniziata da Enrico IV. Il giovedì santo, il sovrano dava dei doni ad alcuni sudditi, tanti quanti erano i suoi anni; i doni, prima cibo e vestiti, si sono poi trasformati in monete d’argento e ora sono delle monete coniate per l’occasione; le persone che ricevono il Maundy money sono ancora tante quanti gli anni della regina. Vi lascio il link al sito della zecca di Stato (in inglese) che ne parla.

 

Durante il regno di Elisabetta II, la regina ha visitato una cattedrale diversa ogni anno per un lungo periodo ma, negli ultimi tempi, la cerimonia si è svolta nuovamente nella cappella di Windsor. Ovviamente, l’anno scorso è stata annullata e la regina ha spedito le buste, cosa che probabilmente si ripeterà anche quest’anno. Ecco anche il link, sempre in inglese, al sito ufficiale della famiglia reale. Se volete vedere una foto del sacchetto con le monete, lo trovate su questa pagina della BBC.

 

La domenica delle Palme (prima chiamata Palm Sunday ma ora ufficialmente Passion Sunday, domenica di Passione) non viene invece festeggiata poi tanto nella tradizione anglicana. Le mie fonti mi hanno detto che alla fine delle messa semplicemente si ricevono delle crocette fatte con le foglie di palma.

 

Per quanto riguarda le tradizioni più secolari, le uova sono senza dubbio le protagoniste principali in entrambi i Paesi e ci sono varie tradizioni legate a esse. La Quaresima, Lent in inglese, è un periodo di digiuno e le uova, ritenute simbolo di Cristo e della risurrezione, erano tradizionalmente bandite per 40 giorni insieme alla carne. Qualche anno fa, English Heritage, un’associazione che si occupa della salvaguardia del patrimonio artistico, ha pubblicato questo articolo molto interessante che descrive l’evoluzione delle tradizioni legate alle uova di Pasqua (Easter eggs). L'articolo è in inglese, ma vi riassumo alcuni punti: sembra che, nel periodo medievale, il venerdì santo, il signore locale offrisse uova in dono agli abitanti del villaggio che lavoravano per lui; anche la famiglia reale aveva delle tradizioni simili: già alla fine del XIII secolo, i membri della corte il venerdì santo ricevevano delle uova decorate.

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Una tradizione molto comune è la Easter Egg Hunt, una caccia al tesoro in cui i bambini devono trovare le uova nascoste in giardino o al parco. Possono essere uova di cioccolato o uova sode decorate e, negli ultimi anni, anche uova in plastica con caramelle o altri dolci all’interno. Le scuole e le famiglie organizzano tante cacce al tesoro e anche le marche più famose di cioccolato hanno eventi dedicati. Sempre stando all’articolo dell’English Heritage, sembra che l’usanza sia nata in Germania da un’idea di Martin Lutero e sia poi arrivata nel Regno Unito grazie alla madre della regina Vittoria, di origini tedesche. Iniziata con la famiglia reale, questa tradizione si è poi diffusa al resto della popolazione come un’attività da fare in famiglia.

 

Le uova di cioccolato sono arrivate più o meno nello stesso periodo, ma hanno una differenza sostanziale con quelle italiane: Non hanno la sorpresa! Sì, avete sentito bene. Praticamente, comprate un uovo di cioccolato completamente vuoto o, a volte, con altri cioccolatini in fondo alla scatola. Sono passati più di dieci anni dalla prima volta che sono arrivata qua e ancora non mi sono abituata all’idea. Visto che a casa nostra mischiamo le tradizioni e ne facciamo di nuove, quest’anno ho trascinato Chris in quello che ho chiamato secret Easter bunny, il coniglio di Pasqua segreto (o invisibile se volete), cioè compriamo un regalo che non costi più di dieci sterline e facciamo finta sia la sorpresa dell’uovo. Un po’ come il secret Santa (l’amico invisibile) ma sappiamo chi l’ha comprato perché siamo in due.

Passando ora agli altri dolci di Pasqua. I più tipici sono simnel cake e hot cross bun. La prima è una torta alla frutta simile a quella che si prepara a Natale ma, in questo caso, la frutta candita non sempre viene messa a macerare in alcol o, se lo è, solo per pochi giorni. La torta è poi ricoperta da uno strato di marzapane e decorata da 11 o 12 palline anch’esse di marzapane. Queste simbolizzano i discepoli senza Giuda se sono 11 o con Gesù se sono 12. Una volta completata la decorazione, viene messa qualche minuto sotto il grill per dare il classico colore scuro al marzapane. Ecco una foto di una preparata da noi qualche anno fa.

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Il nome simnel, ci dice Lexico.com, viene dal francese e significa farina finissima, ma è una parola che si usa praticamente solo nel nome della torta. Questo è il link alla ricetta (in inglese) che abbiamo provato a casa con qualche variante personale. Quest’anno non l’abbiamo ancora preparata ma ieri abbiamo provato una ricetta diversa trovata sul sito della mia marca di cioccolato preferita. Potete vedere la foto sul mio profilo Instagram e questa è la ricetta, sempre in inglese, nel caso vogliate provarla.

Gli hot cross bun, invece, sono simili a panini o focaccine dolci, fatti con spezie e uvetta, ma ormai ne esistono di tantissimi altri gusti e la caratteristica è che hanno una croce di pasta di colore più chiaro nella parte superiore per ricordare la crocifissione. Il nome, come probabilmente avete già notato, significa letteralmente “panini caldi con la croce” perché, tradizionalmente, venivano mangiati caldi il venerdì santo per segnare la fine della Quaresima.

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Nei secoli passati, questi dolci venivano venduti nelle strade e nei mercati al grido di “uno per un penny” o “due per un penny” e da questo deriva anche una famosa filastrocca, vi lascio il video per bambini con tanto di karaoke.

 

Nonostante prima gli hot cross bun si trovassero solo per Pasqua, principalmente il venerdì santo, ora sono disponibili al supermercato subito dopo Natale ma, in realtà, possono essere mangiati tutto l’anno e semplicemente hanno un altro nome. Le teacake, infatti, sono focaccine dolci praticamente identiche ma senza la croce sopra.

 

Vi vengono in mente altre tradizioni di cui non ho parlato? Lasciatemi un commento!

 

KT