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Traduzione al naturale 14, le biofonie marine in pericolo

05/05/2022 12:00

Emma

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Traduzione al naturale 14, le biofonie marine in pericolo

Il quattordicesimo post della serie #TraduzioneAlNaturale parla dei danni causati dall'uomo ai suoni dell'oceano

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi ho scelto un articolo di qualche giorno fa pubblicato sul sito dell’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente. Questo è il link al testo fonte.

 

Si parla di inquinamento acustico sottomarino e ci sono vari testi simili, più o meno recenti, anche in italiano disponibili online.

 

Vediamo alcuni dei punti più interessanti.

L'analisi

La terminologia

Il testo è denso di terminologia, in particolare nomi di animali e attività umane, e vari termini nuovi per me, quindi sono contenta di averli potuti aggiungere alla base terminologica.

 

1) DOLPHINS, WHALES, and more

 

Vediamo il campo semantico dei cetacei. Quando le frasi sono generali e parlano di dolphins e whales è facile usare le traduzioni più comuni "delfini" e "balene". Spesso, però, il testo è molto più specifico. Per esempio, si parla di dolphins and porpoises e, anche se porpoise può essere tradotto come delfino in testi più generici, la traduzione più corretta è focena e, soprattutto quando i due termini appaiono insieme, è necessario fare la distinzione.

 

Un altro termine interessante è baleen whale. Come sappiamo, whale è il termine generico usato per le balene e, foneticamente, è simile a baleen, che invece, in inglese, indica le lamine che le balene hanno al posto dei denti e che, in italiano, si chiamano fanoni.

 

Baleen whales, quindi, sono i cetacei che, invece dei denti, hanno i fanoni; in italiano sono chiamati misticeti (o mistacoceti) o balenidi. I cetacei provvisti di denti, invece, sono gli odontoceti, come i delfini e le focene.  


 

2) SHRIMP

 

Io mi specializzo in inglese britannico (BrE), come probabilmente sapete, e sono cosciente delle differenze di vocabolario principali che esistono con le altre varianti, ma oggi ne ho scoperto una nuova, il che conferma il fatto che non bisogna mai dare nulla per scontato e, se ci viene il dubbio, è sempre meglio controllare anche le parole più ovvie.

 

In inglese britannico, shrimp sono i gamberetti, mentre i gamberi più grandi sono prawns; oggi ho scoperto che, negli Stati Uniti, shrimp viene usato per entrambi, come possiamo leggere qua.

 

Verrebbe da pensare che, dipendendo dalla variante di inglese usata dal testo fonte, potremmo scegliere se tradurre gambero o gamberetto, ma non è così. Come sempre in traduzione, il campo semantico coperto da una parola in una lingua non corrisponde al 100% con quello della traduzione principale nell’altra. Per esempio, non tutti gli animali che si chiamano shrimp in inglese sono gamberetti in italiano e, a meno che si parli di una specie specifica, io propendo per usare il termine più generico gamberi.

 

Il testo, per esempio, parla di snapping of shrimp per indicare il rumore che fa questo tipo di animale. Potremmo tradurre indifferentemente “lo schiocco dei gamberetti” o “lo schiocco dei gamberi” ma, in questo caso, preferisco la seconda opzione perché mi fa venire subito in mente un animale curiosissimo, il gambero pistola, il cui nome inglese è snapping shrimp.

Le collocazioni

THE WHOOPS AND GROWLS

 

Qua si parla della barriera corallina e i suoni vengono descritti come whoops (grida) e growls (ringhi, ruggiti).

 

Questi suoni vengono usati spesso per rappresentare il rumore del mare in sé e dei movimenti dell'acqua, ma cosa succede quando si parla delle creature marine?

 

Descrivere i suoni è sempre complicato, come saprete se avete fatto degli esercizi di audiodescrizione. Ho trovato alcuni articoli italiani che parlano di pesci che ringhiano, che descrivono i suoni come “schioppetti, sibili, borbottii” o anche “Urla, gracidii, ringhi, pernacchie e sirene”.

 

 

All'inizio, avevo pensato di tradurre whoops and growls con la collocazione italiana “urla e schiamazzi” perché immaginavo gli animali che cercano di attirare l’attenzione degli altri in modo piuttosto rumoroso.

 

In realtà, la frase continua paragonando quei rumori a quelli del cibo che frigge, quindi ho deciso di usare qualcosa di più simile. Mi piace “sibili e borbottii" come lo usa l'articolo della Repubblica, o anche  “sibili e brontolii” o “sibili e gorgoglii". Cosa ne pensate?

 

E voi, che difficoltà avete trovato? Lasciatemi un commento!