Torna il blog dopo la pausa. Il rinnovo del sito continua dietro le quinte e spero di poterlo pubblicare presto. Nel frattempo, comunque, continuo le mie serie di post.
Oggi vi presento un articolo un po’ più lungo del solito ma che introduce un tema molto interessante: come il suolo può essere usato nella lotta ai cambiamenti climatici per ridurre la quantità di carbonio nell’atmosfera e mette in dubbio teorie che pensavamo confermate.
L'articolo di partenza lo trovate su Quanta Magazine a questo link.
L'analisi
Terminologia
La terminologia in generale non è particolarmente complicata o nuova ma ci sono dei termini che non conoscevo in questo ambito e che ho trovato interessanti. Ve ne cito due:
CARBON MARKETS
È il sistema che permette ai paesi di comprare o vendere unità di emissioni di gas a effetto serra per rispettare i limiti nazionali e in italiano è "mercato del CO2". È un concetto legato a quello del credito di compensazione delle emissioni di CO2 (carbon offset in inglese) ma non l’avevo mai trovato prima in un testo. Se vi interessa, questo link fornisce terminologia utile in questo campo.
SUBERIN
La suberina, nel testo, è descritta come di una sostanza simile al sughero e ricca di carbonio mentre il dizionario Treccani la definisce un componente del sughero.
È un po’ il tema centrale del dibattito sulla capacità o no del terreno di catturare e stoccare il carbonio a tempo indeterminato ed è il fulcro del progetto del Salk Institute che viene descritto nell'articolo.
Ho cercato più informazioni, a partire dai due TEDTalk citati. Se vi va di guardarli, questo è quello di Joanne Chory con sottotitoli in italiano, mentre questo è quello di Asmeret Asefaw Berhe ma, al momento, non ha sottotitoli in italiano.
Il primo descrive il progetto citato nell’articolo ed è interessante perché spiega appunto più in dettaglio come funziona la suberina; il secondo parla dell'importanza del suolo nella lotta ai cambiamenti climatici grazie alla capacità di cattura e stoccaggio del carbonio.
L’articolo dice anche che, durante la conferenza, Berhe ha criticato il progetto di Chory, ma non troverete questa parte nel secondo video. Da quanto ho potuto capire, ne hanno discusso separatamente, come dice Berhe in risposta a questo tweet, sempre citato nell'articolo.
Leggere le risposte mi ha aiutato anche a ridimensionare in parte il messaggio dell'articolo, che sembra voler dire che il sequestro del carbonio sia quasi un'opzione da abbandonare, ma non è esattamente così.
Giochi di parole
NOT ENOUGH BUGS IN THE CODE
L’inglese è una lingua che si presta molto bene ai giochi di parole. Questo si deve al fatto che la fonetica particolare dell'inglese, oltre a rendere la pronuncia difficile per gli stranieri, favorisce anche l'omofonia.
Questa caratteristica è molto utile nella stesura dei titoli degli articoli di giornale e crea qualche ostacolo in più per chi traduce.
Nel nostro esempio, i titoli tra i vari paragrafi permettono quasi tutti una doppia interpretazione che può essere mantenuta facilmente in italiano.
Per quanto riguarda Not Enough Bugs in the Code, però, è un po’ più complesso perché non solo il paragrafo parla di un programma informatico (code) usato per calcolare l’impatto sul clima, ma si gioca sul fatto che l’errore (bug) del sistema è stato quello di non tenere conto dei microbi (facendo riferimento a un altro significato di bug, microorganismo). Ecco perché “non ci sono abbastanza bugs nel code”.
Ho cercato di mantenere l’idea il più possibile in italiano senza forzare o allungare troppo la frase, è pur sempre un titolo! Ho considerato le opzioni:
- “Un tarlo nel sistema” ma tarlo non mi convinceva per un tema di suolo e organismi minuscoli;
- “Un errore terra terra” mi sembrava potesse funzionare come registro anche se un po’ più colloquiale, ma non ero contenta che sparisse qualsiasi riferimento al programma e ai microbi;
- “Un microscopico errore di calcolo” è quello che mi convince di più al momento. Si perde il riferimento diretto ai microbi, che ho generalizzato con l'allusione a qualcosa che può essere osservato al microscopio, ma rimane in parte il riferimento ai programmi informatici col termine calcolo. Cosa ne pensate? Avete altre idee? Lasciatemi un commento!