Oggi vi parlo di un libro fresco (o caldo, come direbbero gli inglesi) di stampa, perché è uscito meno di un mese fa, il 5 aprile per essere precisa. È Catching Fire, di Daniel Hahn.
E allora, direte, perché lo includi tra quelli che ti hanno accompagnato nella stesura della tesi? Perché, prima di essere un libro, era un blog e alcuni post hanno dato forma alla tesi.
Prima di tutto, chi è l'autore? Ancora una volta, un traduttore che non ha bisogno di presentazioni, soprattutto in ambito anglosassone; questo è il link al suo sito. Traduttore dallo spagnolo, il portoghese e il francese verso l'inglese, è una figura di riferimento per moltissimi colleghi; il suo contributo alla professione è immenso e, per questo, nel 2020, ha anche ricevuto il titolo di OBE (Officer of the Order of the British Empire) dalla regina Elisabetta II.
Il libro in breve
Come ho accennato nell'introduzione, il libro è nato come un blog che Daniel ha pubblicato sul sito della casa editrice Charco Press dal 26 gennaio al 16 maggio 2021. Vi lascio il link al primo post ma vedrete che non tutti sono disponibili ora che è diventato un libro.
I post sono riflessioni sulla traduzione di Jamás el fuego nunca di Diamela Eltit, il libro che Daniel stava traducendo, appunto, per Charco Press e che è uscito lo stesso giorno.
Nella versione stampata, Catching Fire ha anche un'introduzione generale che riflette sulla traduzione in sé. I capitoli sono i vari post e ben poco è stato modificato per la pubblicazione.
Cosa ne penso
In realtà, ho scoperto l'esistenza del blog solo quanto era già completo e poco prima che molti post venissero oscurati, quindi non ho avuto tempo di leggerlo tutto online.
Quello che ho letto, però, mi ha colpito, soprattutto lo stile di Daniel nel preparare la prima bozza della traduzione e la sua visione della traduzione. Per questo motivo, appena è stato pubblicato, ho preso il libro per poter seguire tutto il percorso dalla prima stesura alla consegna.
È un libro che si concentra sui problemi di traduzione che esistono tra spagnolo e inglese, ma è stato pensato per spiegare il lavoro del traduttore ai non addetti ai lavori e, quindi, è accessibile a tutti, anche ha chi ha combinazioni linguistiche diverse e a chi non traduce.
È un libro che consiglio a tutti, ai traduttori letterari per ottenere spunti utilissimi e ai non traduttori per capire come funziona il nostro lavoro.
E voi, conoscevate il blog? Lasciatemi un commento!