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Traduzione al naturale 15, il ritorno dei castori parte seconda

19/05/2022 12:00

Emma

Pratica di lingue, Terminologia, Libri, Ambiente, Traduzione, Translation, Environment, Translation practice, Traduzione al naturale, Ambiente, Natura,

Traduzione al naturale 15, il ritorno dei castori parte seconda

Il quindicesimo post della serie #TraduzioneAlNaturale è dedicato ancora una volta alla reintroduzione dei castori nel Regno Unito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi voglio parlarvi di un testo diverso dal solito e che combina i miei due campi di specializzazione: la traduzione letteraria e la traduzione di testi sull’ambiente.

 

Ho scelto un estratto del primo capitolo del libro di Derek Gow Bringing Back the Beaver.  Lo trovate qua in formato pdf e io mi fermo a pagina 15 del libro (pagina 5 del pdf), giusto prima della separazione.

 

Vi ho già parlato dell’autore nel primo post della serie (lo trovate qua) e della reintroduzione dei castori nel post numero quattro (qua), ma ho pensato di tornare sul tema per vari motivi.

 

Prima di tutto, qualche giorno fa ho potuto visitare la tenuta di Derek Gow, Rewilding Coombeshead, in Devon. Ho avuto l’occasione di vedere il lavoro di rewilding che è in corso e ho trascorso una meravigliosa serata seduta in silenzio sulle rive del lago a osservare i castori. È stata un’esperienza molto interessante sotto molti punti di vista e ho imparato ancora di più su questi meravigliosi animali.

 

Quei due giorni e mezzo immersa nella natura sono stati speciali e ho pensato di condividerli con voi tramite questo testo su cui ho lavorato per uno degli esami e che ho potuto analizzare in modo approfondito. Vi risparmio gran parte della teoria e dell'analisi incrociata con altri testo che avevo scelto, ma credo possa essere un esercizio interessante sotto molti aspetti. Vediamo alcuni punti interessanti.

L'analisi

La terminologia

 

1) GRASSES AND FORBS

 

Riferendosi ai castori, il testo dice che seguono

 

a diet of grasses, forbs and other aquatic plants

 

E devo ammettere che questa frase mi ha dato del filo da torcere. In generale, sia grass sia forb vengono tradotti come “erba” in italiano, ma il problema nasce dal fatto che erba è un iperonimo che include molte specie vegetali che hanno come caratteristica principale quella di non avere un fusto legnoso.

 

In inglese, nonostante venga usato spesso come termine generico, Lexico.com ci dice che grass si riferisce alle graminacee (definizione 2), mentre forb è una pianta erbacea con fiori “other than grass”.

 

Non ho ancora trovato una versione che mi convinca totalmente, ma una possibile traduzione è:

 

una dieta a base di erba, altre piante erbacee e piante acquatiche

 

Cosa ne pensate?

 

2) BEVERARI

 

Devo confessare di aver dovuto fare non poca ricerca per decidere come tradurre questo termine e ancora non ne sono convinta.

 

Il testo include una nota che rimanda al libro di Jacques Boudet Man and Beast: A Visual History, che parla di questi funzionari statali di epoca medievale incaricati di controllare il numero di castori.

 

Cercando possibili traduzioni in italiano, ho scoperto che il termine in realtà proviene dalle parole latine bersarii e beverarii e che il primo viene mantenuto anche in italiano e appare insieme a “bevarii” in un’enciclopedia del 1842 dove viene già segnalato come arcaico. Questo è il link alla pagina 384, in cui appare.

 

Proprio perché ritenuto arcaico già 180 anni fa, ho continuato a indagare e ho trovato la versione italiana dello stesso libro citato. Si intitola L'uomo e l'animale. Mille secoli di vita in comune ed è stato tradotto da Elena Spagnol Vaccari per Salani.

 

Anche in questo libro il termine appare come beverari, in corsivo e senza maiuscola. Non avendo molti risultati che confermino alcuna delle opzioni come predominante (bersarii, bevarii o beverari) e visto che il testo spiega brevement chi siano senza forzare il lettore a fare altre ricerche, ho deciso di usare quest’ultima.

 

Ciò che mi ha fatto propendere per questa opzione è stato il fatto che, nel caso di una traduzione dell’intero libro, anche le note verrebbero tradotte e probabilmente si manterrebbe il riferimento alla versione inglese e si citerebbe anche quella italiana corrispondente, qualcosa del genere:

 

* J. Boudet, Man and Beast: A Visual History, London, The Bodley Head, 1964, p. 176.

[trad.it. di Elena Spagnol Vaccari, L'uomo e l'animale. Mille secoli di vita in comune, Milano, Salani Editore, 1964, p. 176].

 

Voi cosa ne pensate? 

 

3) BRITAIN e GREAT BRITAIN

 

Non è proprio terminologia legata all’ambiente ma appare spesso in testi in inglese britannico. Per saperne di più sulla terminologia legata alle Isole Britanniche vi rimando a un altro post d’archivio che trovate qua.

Stile e registro

Nel primo post della serie avevo già parlato dello stile particolare di Derek Gow e questo libro non fa differenza anche se, spesso, il linguaggio è meno colorito di quanto non lo sia su Twitter, Instagram e nei seminari.

 

Anche nel libro, però, troviamo esempi di un registro più colloquiale che è proprio ciò che rende anche un testo più tecnico come questo più interessante e accattivante secondo me.

 

Un esempio è:

 

maize they pinch from arable fields

 

Dove pinch invece di steal per esempio che mi fa subito pensare al castoro come a un simpatico discolo che prende un po' di mais del raccolto. Una possibilie traduzione è:

 

granoturco che fregano dai campi coltivati

Voi che parti avete trovato interessanti? Lasciatemi un commento!