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La prima volta al Salone del Libro di Torino

20/05/2024 11:34

Emma

Libri, Libri, Salone del Libro, Book fairs, SalTo24,

La prima volta al Salone del Libro di Torino

Un'introduzione al Salone del Libro di Torino per chi, come me, va per la prima volta.

Era da un po’ che non scrivevo sul blog ma non potevo non raccontarvi com’è andata al Salone del Libro.

 

Lo so, ci sono talmente tanti post dedicati allo stesso tema, a cosa serve scriverne uno in più? Forse avete ragione, ma voglio comunque condividere la mia esperienza da novellina e magari dare anche a me stessa qualche consiglio per la prossima volta, perché spero proprio di riandarci anche l’anno prossimo!

 

Prima di andare mi sono letta e riletta il programma e tanti altri blog per sapere cosa aspettarmi, cosa fare e cosa non fare, e poi ho fatto comunque un po’ come mi pare, perché a me non piace avere tutto organizzato e prenotato, mi viene troppa ansia. Col senno di poi, avrei potuto organizzarmi un po’ meglio? Certo! Me lo sono goduta di più così? Senza dubbio!

 

Voglio iniziare da un’introduzione generale anche paragonando il Salone alle altre fiere di libri a cui ho partecipato.

Salone, Buchmesse e London Book Fair

Nel 2022 sono andata alla London Book Fair per due giorni e nel 2023 alla Buchmesse a Francoforte, anche lì per due giorni. Entrambe sono state interessanti, ognuna a modo suo, ma entrambe sono anche molto diverse dal Salone.

 

Sia Londra sia Francoforte, a mio parere, sono fiere dedicate ai professionisti dell’editoria. Londra in particolare è solo in settimana, rendendola ancora di più un evento non adatto a chi vuole farsi un giro solo il fine settimana. Francoforte dura cinque giorni e include il fine settimana, ma i primi due giorni sono solo per espositori e professionisti del settore.

 

Il Salone, invece è una grande festa del libro che coinvolge tutta la città e in cui tutti i partecipanti sono benvenuti. Non voglio dilungarmi troppo su queste differenze, che magari tratterò in un altro post, passiamo al Salone vero e proprio!

I biglietti

Allora, iniziamo dai biglietti. A febbraio, avevo già confermato che sarei stata a Torino per il Salone, quindi quando è uscita l’offerta 2x1 ne ho approfittato e ho preso i biglietti scontati per il giovedì e il venerdì. I biglietti in realtà non sono per un giorno specifico, né questi né nessuno degli altri, ma quelli con il 2x1 possono essere usati solo il giovedì, il venerdì o il lunedì.

 

Se, come me, pensate che se avete già comprato il biglietto sarà più facile e veloce entrare, vi dico subito che non è proprio così. Il giovedì siamo entrati senza problemi e senza dover fare la fila. Il venerdì siamo arrivati un po’ più tardi e la fila per chi aveva già il biglietto era lunghissima, mentre chi non l’aveva poteva andare direttamente a comprarlo ed entrare senza aspettare. È un controsenso e qualcosa che non avevo mai visto prima, ma è buono saperlo e tenerlo in conto se avete delle presentazioni a cui proprio non volete mancare.

 

I biglietti 2x1 sono uguali per tutti, non sono ancora più scontati se avete l’accredito professionale, ma io li ho presi perché a conti fatti era più economico per noi. Col senno di poi, la differenza non è tantissima, soprattutto se si finisce a fare 40 minuti di fila sotto il sole (quest’anno il tempo era meraviglioso) o sotto la pioggia (non ci sono coperture per la fila).

 

Come traduttrice, avevo anche richiesto l’accredito professionale. Io l’ho fatto in anticipo, ma sul sito dicono che si può fare anche sul momento durante i giorni della fiera, ve lo dico perché l’ho letto ma non posso confermare. Quello che sì posso confermare è che la procedura per l’accredito è abbastanza facile, almeno nel caso di traduttrici che hanno già pubblicato qualcosa, e la conferma è velocissima.

 

Per quanto riguarda i prezzi, anche quelli sono molto diversi da quelli di Londra e Francoforte. A confronto, i biglietti per il Salone sono molto economici, credo che costassero 14 € a prezzo pieno e 9 € con l’accredito.

 

Per la Buchmesse potete trovare qua i prezzi di quest’anno, mentre per la London Book Fair, io ero entrata gratis perché ero studente all’epoca, ma mi sembra di ricordare che i biglietti giornalieri costassero attorno alle 50 sterline, non riesco a trovare informazioni sul sito.

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Gli eventi

Circa un mese prima dell’inizio esce il programma del Salone e qualche settimana prima del programma completo esce già la lista dei principali eventi da prenotare. Io ero interessata soprattutto agli eventi dell’Autore Invisibile organizzati da Ilide Carmignani e dedicati alla traduzione, quindi non mi sono preoccupata particolarmente di prenotare altri eventi prima di vedere cosa c’era in programma per quelli. Se però vi interessa qualcosa che si può prenotare, fatelo subito perché vanno a ruba.

 

Detto questo, c’è sempre spazio oltre alle prenotazioni, ma bisogna fare la fila e per gli eventi più popolari è difficile entrare. Gli eventi dell’Autore Invisibile non sono a prenotazione e di solito ci sono posti liberi anche se arrivate un po’ in ritardo perché avete impiegato del tempo a spostarvi da un padiglione all’altro.

 

Quest’anno c’era anche la presentazione di Coltello di Salman Rushdie. A causa delle misure di sicurezza necessarie dopo l’aggressione, questo evento di prenotava separatamente e bisognava fornire dati anagrafici e una copia del documento d’identità. Anche la conferma non è stata immediata ed è arrivata pochi giorni prima della data prevista.

 

Gli eventi interessanti sono tantissimi e molti sono in contemporanea o uno dopo l’altro a distanze non indifferenti. Per questi problemi, non ho una soluzione da offrire.

 

Poche settimane prima del Salone, sul sito trovate anche il link per prenotare i biglietti per lo spettacolo inaugurale in collaborazione con Rai Radio3. È gratuito, è all’Auditorium Toscanini la sera prima dell’inizio della fiera ed è un connubio di musica e letteratura ispirato al tema del Salone. Quest’anno, visto che il tema era Vita Immaginaria, i testi erano tutti dedicati a sognatori e vite immaginate, dagli Argonauti ad Ariosto, da Celentano a Carmelo Bene.

Cosa indossare e cosa portare

I consigli migliori che ho trovato sui blog e che ho ricevuto da chi c’era già stato sono stati quelli di vestirsi in modo comodo, soprattutto le scarpe, e di portarsi il pranzo da casa.


Abbigliamento comodo e con tante tasche se possibile assolutamente sì, e uno zaino capiente per tutti gli acquisti, perché le borse in tela che ricevete negli stand sono meravigliose ma dopo un po’ vi faranno male le spalle. C’è anche ci si porta il trolley, che è fantastico per i chili di libri; io l’ho usato in altre fiere e l’ho trovato molto scomodo quando c’è tanta gente, e credetemi, il sabato e (mi hanno detto) la domenica c’è davvero tanta gente. Quest’anno, anche il venerdì era pienissimo, cosa che non mi aspettavo.

 

Un consiglio che avevo letto un po’ dovunque è quello di portarsi tanti strati perché l’aria condizionata è a palla e servirà un giubbotto. Io ho sempre freddo e non sopporto l’aria condizionata, quindi ho seguito i suggerimenti e ho portato il giubbotto due giorni su tre ma non è mai uscito dalla zaino, e nemmeno il cardigan. Comunque, questo è un altro motivo per portare uno zaino grande, per potervi portare tutti gli strati che vi possono servire.

 

Pranzo da casa assolutamente sì, all’entrata fanno passare cibo e anche le borracce d’acqua, e vi risparmiate tantissimo tempo perché le file sono lunghissime in tutti i bar e già vi possono toccare 20 minuti di fila per il bagno, quindi meglio eliminare quella per il cibo se avete tempo di organizzarvi in anticipo.


Per quanto riguarda la borraccia, avevo letto che ve la fanno passare vuota e poi ci sono le fontanelle, ma la verità è che passano sempre anche piene, mentre ho visto bottiglie in plastica confiscate. Per quanto riguarda le fontanelle, io ho visto solo le due vicino alla torre dei libri, ma sono sicura che ce ne saranno anche altre!

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Salone OFF

Oltre al programma del Salone vero e proprio, c’è anche un programma alternativo e parallelo in bar, librerie e locali di tutta la città e dintorni.


Il programma esce pochi giorni prima del Salone e io mi sono un po’ persa a leggerlo quindi non avevo previsto di andare ad alcun evento, anche se poi una frase detta per caso in uno stand ci ha fatto prenotare il Salone in bionda al birrificio EDIT.

 

Il mio consiglio è leggere i cartelli negli stand, perché lì trovate le informazioni sugli eventi OFF de è un ottimo modo di limitarvi agli editori o ai temi che vi interessano.

 

Salone in bionda è un evento in cui 14 giallisti hanno presentato il proprio libro in cinque minuti, il tempo di bersi una birra. Per evitare confusioni e fraintendimenti come è capitato a noi, vi dico che il birrificio ospita l’evento nel proprio giardino ma non lo organizza, quindi prenotare per l’evento non significa avere un tavolo prenotato nel birrificio. In ogni caso, anche se aveste il tavolo, vi perdereste l’evento, che è fuori e non è neppure visibile dal ristorante.

 

Lo staff del birrificio però è stato gentilissimo e ci ha fatto prendere le birre in bicchieri in plastica e ci ha fatto ordinare il cibo da portar via, quindi siamo riusciti a mangiare e bere mentre ci godevamo le presentazioni. Non è garantito che il cibo arrivi in tempo e qualcuno deve aspettare dentro per ritirarlo, quindi se riuscite a mangiare prima ve lo consiglio, anche se noi siamo stati fortunati.

Altre riflessioni

Una cosa che devo ammettere è che il programma disponibile sul sito non è particolarmente user-friendly. Quello di Francoforte aveva una funzione di ricerca utilissima che permetteva di selezionare gli eventi per lingua e diceva quali avevano interpretazione.

 

Al Salone, sarò io, ma non sono riuscita a filtrare gli eventi per lingua o a sapere quali avevano interpretazione. Detto questo, se anche voi andate con qualcuno che non parla molto italiano, vi confermo che assistere agli eventi è difficilissimo perché, a parte qualche evento in simultanea, la maggior parte era in consecutiva e quindi non tutta la presentazione veniva interpretata, solo la metà in lingua straniera verso l’italiano.

Conclusioni

Io sono andata solo tre dei cinque giorni del Salone e sono felicissima di quello che sono riuscita a fare, vedere, sentire, vivere. È un’esperienza che consiglio se amate i libri e soprattutto una che non vedo l’ora di ripetere, magari stavolta stando per tutta la durata e non perdendomi gli eventi in programma la domenica e il lunedì.
 

E poi molti blog parlano di sconti fantastici il lunedì, quindi decisamente bisogna restare!