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Anche questa settimana un libro a tema per Halloween visto che la data si avvicina, ma torniamo ai gialli storici con un romanzo della famosa serie di Edward Marston dedicata ai delitti sulle linee ferroviarie: Fear on the Phantom Special.
L'autore
Di Edward Marston ho parlato qualche settimana fa quando vi ho presentato la serie Domesday (ecco il link a quel post), da cui vi riprendo la breve biografia. Edward Marston è uno degli pseudonimi dello scrittore gallese Keith Miles; altri sono Martin Inigo e Conrad Allen. È famoso in particolare per la serie di gialli Railway detective, di cui fa parte il libro di cui vi parlo oggi. La serie non è stata ancora tradotta ed è ambientata in Gran Bretagna nella seconda metà del 1800.
Come Conrad Allen ha scritto un’altra serie famosa ambientata sui transatlantici all’inizio del 1900 ma i libri sono poi stati ristampati con il nome di Edward Marston e li potete trovare con entrambi i nomi.
Il libro
Fear on the Phantom Special è stato pubblicato in Gran Bretagna da Allison & Busby nel 2019 ed è il diciassettesimo della serie. Lo potete trovare anche sul sito della Feltrinelli. Come potete immaginare, quindi, se iniziate da qui, scoprirete già molti aspetti della vita dei protagonisti che chi legge i libri in ordine non conosce ancora. Vi posso però dire che non vi svela nulla o quasi dei delitti precedenti, quindi potete tranquillamente leggerlo come libro a sé stante. Io, per evitare spoiler a chi volesse leggerli in ordine, cercherò di limitarmi alla trama principale.
È la notte di Halloween del 1861 e Alex Piper ha noleggiato due vagoni ferroviari in disuso per usarli per una festa a tema con degli amici. Il programma è quello di raggiungere Hither Wood, nel parco nazionale del Lake District, e di trascorrere la notte lì per dimostrare che le voci che parlano di un fantasma sono solo superstizioni. Per l’occasione, il treno è stato rinominato The Phantom Special.
Il treno, però, non arriverà mai a destinazione. Poco dopo la partenza, e ancora vicino a Kendal, il macchinista è costretto a fermarsi perché sui binari è stato appiccato un incendio. Piper, che è da tutti conosciuto come una persona impulsiva e pronta all’ira, è piuttosto seccato da questo contrattempo che minaccia di rovinare la sua festa e decide di scendere dal treno e indagare. Non appena sceso a terra, corre in direzione delle fiamme e scompare, quasi fosse stato ingoiato dall’incendio.
Quando i suoi compagni di viaggio non lo vedono tornare, iniziano a cercarlo ma non trovano né i suoi resti né alcun indizio e si rivolgono alla polizia. Lo zio di Alex è un nobile della zona, Lord Culverhouse, e decide di chiedere l’aiuto di Scotland Yard per ritrovare il nipote; visto che la scomparsa è avvenuta su una linea ferroviaria, vengono chiamati a indagare i due famosi railway detective: l’ispettore Colbeck e il sergente Leeming.
Quando i due poliziotti arrivano sul posto, non ricevono una grande accoglienza, perché la polizia locale non è felice dell’interferenza e gli abitanti di Kendal non vogliono disturbare ulteriormente il fantasma che, secondo loro, ha punito Piper per la sua arroganza. Le uniche due persone felici dell’arrivo di Scotland Yard sono Lord Culverhouse, che li ha fatti chiamare urgentemente, e Melissa Haslam, promessa sposa della vittima.
Non appena i due poliziotti iniziano a indagare, vengono informati che anche un altro uomo del luogo è scomparso misteriosamente a Hither Wood qualche anno prima; si tratta di Gregor Hayes, il fabbro del paese, e anche il suo corpo non è mai stato trovato. Scoprono anche che, nonostante la fidanzata di Piper pensi sia un ragazzo dolce e premuroso, il giovane è tutt’altro che una persona piacevole e che pochi lo tollerano in paese.
Figlio di un reverendo della chiesa anglicana, Piper non ha più alcun rapporto con la famiglia da tempo; è anche riuscito a farsi vari nemici tra i concittadini. Tra questi ci sono Norman Tiller, un libraio e aspirante poeta, Cecil Dymock, suo vicino e medico del paese, e Walter Vine, un ex-amico con cui aveva appena combattuto un duello. Le uniche persone ad adorare ciecamente la vittima sembrano essere Geoffrey Hedley, suo migliore amico e avvocato, Caroline Treadgold, ex-amante convinta di poterlo riconquistare, e la fidanzata, con cui era una persona completamente diversa. Colbeck e Leeming cercano di superare le reticenze degli abitanti di Kendal e si ritrovano a seguire varie piste, che sembrano sempre ricondurli alla scomparsa di Gregor Hayes; iniziano così a sospettare che i due casi possano essere collegati da qualcosa di più concreto della leggenda del fantasma che infesta il bosco.
Cosa ne penso
È un libro leggero che si legge rapidamente ed è perfetto da portare in viaggio. L’ho scelto più che altro per leggere ancora qualcosa a tema Halloween in questo periodo e mi ha sorpreso positivamente scoprire che, in un certo senso, aveva qualcosa in comune con il libro di cui vi ho parlato la settimana scorsa (ecco il link se ve lo siete perso) perché, anche in questo caso, gli investigatori devono risolvere un delitto di vari anni prima per trovare il colpevole di quello appena commesso.
In questo caso, ho trovato le descrizioni dei protagonisti non troppo approfondite, forse proprio perché ci si aspetta di conoscerli già bene dagli altri libri; anche gli altri personaggi sono descritti in modo piuttosto sommario ma riusciamo comunque a immaginarli chiaramente.
Mi ha stupito il linguaggio usato, che ho trovato abbastanza contemporaneo. Forse perché di Marston ho letto vari libri della serie Domesday, in cui lo stile e il vocabolario si adattano al periodo, mi aspettavo un inglese un po’ più vittoriano di quello che troviamo in questo libro. L’unico vero aspetto linguistico obsoleto che ho notato è la grafia Hallowe’en come già vi avevo descritto nel post precedente, ma nient’altro.
Potrebbe essere una scelta fatta per indicare che la gran parte dei personaggi è di classe sociale medio bassa e non usa quindi il linguaggio forbito che ci aspettiamo spesso dai personaggi ottocenteschi, ma non ho notato alcuna differenza neppure quando parlano il nobile o il poeta. Non è un aspetto per cui non vi consiglierei il libro, ma decisamente uno che ho notato e che, in parte, mi ha impedito di immedesimarmi al 100%.
E voi, l’avete letto? Lasciatemi un commento!