I
I
Oggi vi parlo di un libro che mi ha davvero sorpreso: Vera Wong's Unsolicited Advice for Murderers. Un’amica l’ha letto per un club di lettura e, non essendo gran fan dei gialli ma sapendo che io lo sono, me l’ha passato.
L’autrice
Jess Q Sutanto è una scrittrice di origine asiatica e ha vissuto a Singapore e in Indonesia prima di trasferirsi a Oxford per studiare. Dopo un master di scrittura creativa, ora si dedica alla scrittura a tempo pieno e vive a Jakarta.
Il suo primo libro, Dial A for Aunties, pubblicato nel 2021, è stato un successo immediato e i diritti per il film sono stati acquistati da Netflix. Sutanto ha pubblicato nove libri di vari generi e l’uscita della seconda avventura di Vera Wong è prevista per il 2025.
Il libro
Vera Wong è una donna di origine cinese di mezza età che abita a San Francisco. Ha una sala da tè che, nonostante il grandiloquente nome di VERA WANG’S WORLD-FAMOUS TEA ROOM, ha solo un cliente, Alex. No, non è un errore, ha davvero usato Wang invece di Wong per la sala da tè, pensando che il nome di una stilista famosa avrebbe attirato molti più clienti.
Vera è la tipica madre cinese, o almeno così ci dice Sutanto per bocca dei suoi personaggi. Cerca di controllare la vita del figlio, che a mala pena risponde ai suoi messaggi sul cellulare, e adora cucinare dei banchetti sontuosi per ogni pasto. Il problema è che Vera è sola: il marito è morto, il figlio la visita raramente e Alex, il suo unico cliente, ha appena il tempo di bere il tè la mattina e poi deve scappare a occuparsi della moglie malata.
Ma Vera ha un talento per la preparazione del tè e sa perfettamente come abbinare gli ingredienti per adattarli a chi beve e alla situazione. Quando una mattina trova un perfetto sconosciuto morto sul pavimento della sala da tè, decide di assistere la polizia nonostante le chiedano chiaramente di non farlo. In fin dei conti, ha visto tutte le puntate di CSI e sa cosa sia importante. La polizia, però, non crede si tratti di un omicidio, forse anche perché Vera ha sottratto delle prove.
Nonostante lo scarso interesse della polizia, nella sala da tè iniziano ad arrivare varie persone che si fingono giornalisti e vogliono saperne di più sul caso. È a questo punto che Vera, tra un tè e l’altro, inizia a scoprire i retroscena della vita apparentemente perfetta della vittima e a indagare.
I sospetti sono Riki, che si dichiara giornalista di Buzzfeed; Sana, che a suo dire ha un podcast; Oliver, il fratello gemello della vittima; e Julia, la moglie della vittima. Grazie a una personalità forte che non ammette un no e ai piatti deliziosi che prepara, Vera riesce a inserirsi nelle vite dei suoi sospetti e a scoprirne i segreti. Allo stesso tempo, però, si affeziona a loro e, in particolare, alla figlia della vittima, Emma, che grazie a Vera inizia a sentirsi a proprio agio con le persone e ad avere l’infanzia e l’affetto che non poteva avere quando il padre era vivo.
Cosa ne penso
È un cosy mystery che ho trovato diverso dal solito, sia per l’ambientazione sia per il tema. San Francisco appare poco, la vicenda potrebbe svolgersi ovunque con pochissime differenze. Il numero di personaggi è molto limitato e la loro evoluzione nella storia è profonda. Il personaggio di Vera è insopportabile in alcuni casi, ma anche molto divertente e non si può fare a meno di affezionarsi a lei.
I veri protagonisti del libro, però, sono i tè e le pietanze che Vera prepara per la sua nuova famiglia. Le descrizioni dei sapori e dei profumi sono molto intense e reali e riescono a confortare anche noi che leggiamo.
È un libro leggero che ci fa star bene nonostante ci parli di un omicidio e credo che non si possa chiedere di più da un cosy mystery. Al momento non è disponibile in italiano ma, se riuscite a trovare una copia in inglese, vi consiglio di leggerlo e di avere una tazza di tè pronta a farvi compagnia perché ve ne verrà sicuramente voglia!