Recensione sulla serie di gialli del Rev. Richard Coles con Daniel Clement come protagonista.
Oggi esce in Italia Omicidio in parrocchia, il secondo libro delle avventure del reverendo Daniel Clement, e ho pensato di introdurvi la serie.
L’autore è il reverendo Richard Coles, che è abbastanza famoso in Gran Bretagna, non solo perché i ultimi libri sono best seller assoluti del genere giallo.
L'autore
ll reverendo Richard Coles è una persona interessantissima e con un curriculum molto vario. Originario del Northamptonshire, la contea in cui abito, è diventato famoso negli anni Ottanta quando il suo duo musicale, The Communards, ha ottenuto un enorme successo con Never Can Say Goodbye e Don’t Leave Me This Way.
Dopo aver ritrovato la fede, ha preso i voti e si è occupato di varie parrocchie della sua contea. Se volete saperne di più sulla sua vita e sulla sua carriera, questo è il suo sito, ma potete anche ascoltare la sua intervista sul podcast Rosebud presentato da Gyles Brandreth, questo è il link alla puntata su Spotify. Ovviamente, potete anche vederlo giovanissimo nei video delle due canzoni che ho citato prima, vi ho messo i link di YouTube!
I libri
La serie conta già tre libri in versione originale, grazie al recentissimo Murder at the Monastery, pubblicato in Gran Bretagna il 6 giugno. A ottobre è prevista l’uscita di un quarto libro a tema natalizio, Murder Under the Mistletoe.
La casa editrice inglese è Weidenfeld & Nicolson, parte del gruppo Hachette, mentre in Italia i primi due libri sono stati pubblicati da Einaudi e tradotti da Letizia Sacchini.
Non ho ancora letto il terzo libro, ma vi posso sicuramente introdurre la serie con i primi due e voglio iniziare avvisandovi che, in questo caso, vi consiglio senza dubbio di leggere i libri in ordine perché il secondo è pieno di spoiler del primo!
Il primo libro è Delitto all’ora del vespro. Daniel Clement, il protagonista, è un sacerdote anglicano del paesino di Champton. Abita con la mamma, Audrey, e due bassotti, Cosmo e Hilda. Quando annuncia di voler costruire un bagno per i fedeli, gli animi si infiammano e iniziano delle lotte feroci fra i fedeli della comunità.
È proprio Daniel a trovare la prima vittima, in chiesa, uccisa con delle cesoie. E così si trova coinvolto nelle indagini e fa amicizia con il poliziotto che si occupa del caso, Neil Vanloo. Le indagini porteranno alla luce segreti sepolti per decenni e sconvolgeranno la pace apparente del paesino.
Il secondo libro, Omicidio in parrocchia, ci ripropone quasi tutti i personaggi del primo libro e introduce la famiglia Biddle. Chris Biddle è il nuovo prete delle parrocchie di Upper e Lower Badsaddle, che il vescovo ha unito a quella di Champton costringendo Chris a lavorare con Daniel.
Le tensioni all’interno della famiglia Biddle, di cui fanno parte due adolescenti ribelli, si riflettono anche nel rapporto tra i due religiosi. Il primo omicidio, che sembra essere parte di un rituale satanico, non farà altro che inasprire i rapporti e riportare il terrore nella piccola comunità.
Cosa ne penso
Entrambi i libri mi sono piaciuti molto e non solo perché mi piace l’autore. Il primo l’avevo iniziato pensando che sarebbe stato un mix tra il Club dei delitti del giovedì (ne parleremo presto) e le avventure di Padre Brown e invece no, ma in bene. Se il primo libro si conclude senza lasciare domande in sospeso, il secondo ci lascia in attesa. Il caso è concluso, ma i personaggi sono più completi e vogliamo sapere cosa succederà tra loro nelle prossime avventure. Richard Coles è riuscito a creare dei personaggi che sono già parte della famiglia e che ci mancano non appena finiamo il libro.
Le descrizioni in entrambi sono molto interessanti e, da buon religioso che conosce l’animo delle persone, l’autore ci presenta ogni personaggio con dettagli psicologici profondi che riescono a creare delle immagini molto vivide davanti ai nostri occhi. Per chi non conosce bene gli aspetti della religione anglicana, all’inizio può essere un po’ confuso, ma l’autore, tramite Daniel, ci accompagna alla scoperta del suo mondo fatto di rituali ben precisi. Questo è ancora più vero nel caso del secondo libro, perché la religiosità per così dire più rilassata di Daniel si scontra con l’evangelismo più ortodosso di Chris e l’autore, tramite i due personaggi, ci descrive le differenze tra le due fedi e ci accoglie ancora una volta nel suo mondo.
Una cosa che credo questi libri abbiano in comune con quelli di Richard Osman, e che ho apprezzato in entrambi i casi, è il fatto di essere quintessentially British; se conoscete i libri di Agatha Christie, per esempio, capirete subito cosa intendo. Avete presente quei piccoli particolari che sembrano insignificanti ma che vi situano immediatamente in un paesino inglese, come la descrizione di una siepe, o il nome di una torta tipica, o ancora la descrizione di una stanza. Con i libri di Christie è più difficile perché molte cose sono ormai vecchie e magari non più così comuni; nel caso dei libri di Richard Coles, e ancora di più di Richard Osman che sono ambientati in questi anni, la sensazione di immedesimazione è proprio fortissima con una marca preferita o un negozio che riconosciamo subito.
Se dovessi trovare una cosa da criticare sarebbe forse il fatto che non è per nulla chiaro in che periodo avvengono i fatti, soprattuto per il primo libro. Alcuni particolari fanno pensare alla fine degli anni Ottanta o all'inizio degli anni Novanta, ma non sono sicura che venga detto chiaramente in nessun momento.
E voi, li avete letti? Se avete letto il terzo, non spoilerate!